Descrizione
Soggetto alla signoria della famiglia Borgia ed è proprio ad uno dei Borgia, cioè a Goffredo, cui si deve l’iniziativa della fondazione del monastero, affidata a padre Francesco Marini che godeva fama di uomo pio, tutto dedito alle opere di bene ed a quelle intese a sviluppare la sua comunità. Il convento venne eretto su di uno sperone con vista sul mare. L’edificio conventuale misura metri 40 per metri 34, consta di un corpo unico su quattro lati con al centro un cortile circondato da portico con pilastri ed archi a tutto sesto. A lato nord aderisce alla chiesa (oggi rudere) a croce latina con navata centrale e due cappelle.
Lo stile è gotico.
Il campanile, oggi mozzo alla base, era molto alto e serviva per ritirata e fortezza del monastero. Il periodo di massima prosperità del convento deve collocarsi nella seconda metà del XVI secolo. Il 28 aprile del 1577 le ossa di padre Francesco, deceduto nel 1519 e già venerato come beato vennero collocate sull’altare della cappelle del principe di Squillace. Dalla fine del XVI secolo inizia la lenta decadenza. Il terremoto che sconvolse la Calabria nel 1783, danneggiò assai gravemente il convento, quasi distruggendo la chiesa che da allora rimase allo stato di rudere. La statua della Pietà Opera del Gagini, che era collocata nel convento, fu trasferita nel borgo di Soverato (oggi Soverato Superiore) nella chiesa. Nel 1806 le truppe napoleoniche del generale Massena saccheggiarono il monastero della Pietà. Dopo tale evento il convento fu abbandonato dai religiosi. Oggi una parte del monastero è stata restaurata.